Ho deciso di continuare la serie di guide dedicate alla creazione di siti web e di servizi per avviare la nostra attività online e iniziare ad ottenere più visibilità.

Ogni sito è provvisto di un dominio, ovvero un nome (solitamente molto particolare) che viene seguito da un una sigla che può avere vari significati:

  • può essere generica e solitamente si applica per siti internazionali come siti di commerce (pensiamo ad Amazon) oppure per servizi web imponenti come i social network. Idealmente, questo genere di dominio è seguito dalle diciture .com, .org, .net e tanti altri (potete confrontare la lista dei domini generici infondo all’articolo);
  • può essere regionale, ovvero indica il paese o talvolta una posizione molto precisa in cui un sito si trova .fr, .it, .ru ecc
  • può essere personalizzata.
    Con il passare degli anni, e con il rapido sviluppo del mondo web le richieste per domini altamente personalizzati sono aumentate, per questo alcuni provider hanno deciso di mettere a disposizione di grandi imprese domini decisamente più personali che vengono scelti in base a quello che un sito decide di proporre .tech, .cinema e molti altri. Solitamente questi domini, specialmente se inventati sul momento, sono molto costosi e difficili da mantenere (perché ovviamente vanno rinnovati annualmente).

 

 

Mappa dei domini personalizzati
Mappa dei domini personalizzati Immagine da gbc.co.uk

 

 

I domini si distinguono in base alla loro struttura e alla loro composizione. A volte può capitarci di incontrare siti con indirizzi molto insoliti come esempio.dominio.com ed in questo caso è bene fare alcune precisazioni:

  • i domini di primo livello chiamati anche TLD Top Level Domain sono quei domini che sfruttano una dicitura simile a www.com e come vedete non includono il nome del sito, per questo non sono registrabili da comuni utenti ma solo da nazioni o provider molto importanti;
  • I domini di secondo livello sono i classici indirizzi a cui siamo abituati, per esempio l’indirizzo di HDroid è di secondo livello in quanto presenta la dicitura hdroidblog.net che consente all’utente di raggiungere tutti i contenuti senza ulteriori passaggi;
  • i domini di terzo livello invece, sono diversi e possono essere articolati in modo più complesso. Pensiamo ad esempio a quei siti che sfruttano sistemi CMS (Esempio: WordPress.com, Blogger o sistemi analoghi come Tumblr). Chi sceglie di utilizzare questi sistemi per creare un sito web si troverà a dover fare i conti con un dominio di terzo livello come miosito.wordpress.com. Solitamente i domini di secondo livello vengono anche chiamati sottodomini, in quanto rappresentano una successione gerarchica organizzata in un modo molto preciso, per esempio esistono siti che per introdurre una suddivisione in categorie sfruttano questo sistema tecnologia.test.com, android.test.com, fotografia.test.com e via dicendo. L’utilità di questi sottodomini è spesso sottovalutata, anche se le potenzialità sono considerevoli in quanto possiamo decidere di acquistare un dominio.com per aprire un sito e sfruttare i sottodomini per aprire siti completamente diversi e separati. Ovviamente, ciò comporta l’utilizzo del dominio di secondo livello per ogni caso e potrebbe essere più utile per un grande marchio che decide di articolare i propri servizi su domini differenti (Google per esempio utilizza mail.google.com, domain.google.com, news.google.com e tanti altri).

Domain_Name_Diagram_001

In ognuno dei casi riportati qui sopra, tutti i domini seguono degli standard ben precisi ed unificati, parliamo delle famose regole RFC. Sono molte e per questo ne citeremo solo alcune:

  • RFC1034 – Domain Names — Concepts and Facilities
  • RFC1035 – Domain Names — Implementation and Specification
  • RFC1123 – Requirements for Internet Hosts — Application and Support
  • RFC1886 – DNS Extensions to Support IP Version 6

Ovviamente nessuno legge tutte le regole RFC per scegliere il proprio dominio e questa guida cercherà di darvi tutte le nozioni essenziali per apprendere al meglio il funzionamento di questo sistema così articolato e vi aiuterà a scegliere il vostro dominio facendo le scelte giuste.

Dopo quest’introduzione al significato vero e proprio di dominio passiamo alla scelta del dominio perfetto.

Il dominio perfetto. Esiste? Come registrarlo?

La scelta del dominio talvolta può rivelarsi davvero ardua, specialmente se dovesse capitare che verificando la disponibilità dominio ci dovesse essere segnalato che esso è già stato “preso” da un altro utente che è arrivato prima di noi.

Negli ultimi anni è andato sviluppandosi un vero e proprio commercio dei domini, per cui alcuni acquistano domini per rivenderli a prezzi esorbitanti ad aziende ricavando un profitto discutibile ma non legittimo poiché si tratta di una tattica che reputo ingiusta. Un dominio deve essere acquistato per essere sfruttato, non per essere rivenduto.

Ma tornando al discorso del dominio perfetto, ricordate che scegliendo l’indirizzo scegliamo di conseguenza il nome del nostro sito. Non ha senso acquistare un dominio che non rispecchia il nome del sito.

Voglio farvi un esempio perché situazioni del genere si incontrano molto spesso negli ultimi tempi.

Luca ha deciso di registrare un dominio per un sito di tecnologia e decide di chiamarlo deltax.com e sceglie come nome del sito Tech Inside. Ok, a questo punto inizia la costruzione del sito e questo richiede molto tempo (prossimamente scriveremo anche una guida relativa all’avvio del sito web).

Una volta ottenuta una discreta indicizzazione Luca si accorge che molti utenti al posto di cercare su internet deltax.com cercano techinside.com e questo porta inevitabilmente una perdita di visualizzazioni perché il nome del dominio è diverso da quello effettivo del sito.

Quello che voglio dire è che è fondamentale scegliere accuratamente il nome del sito prima di avviare la propria attività. Si tratta di qualcosa che si ripercuoterà sul successo del sito e perciò è bene prendere le dovute precauzioni per non incappare in inconvenienti a lungo termine.

La scelta del dominio può richiedere pochi minuti se abbiamo un’idea geniale per la testa e magari ci accorgiamo che il dominio che abbiamo intenzione di scegliere è libero; a volte però la scelta può richiedere molto più tempo, settimane, forse mesi.

Non abbiate assolutamente fretta nel scegliere il dominio, per questo vi propongo una lista molto riassuntiva delle domande da porsi prima di fare qualsiasi cosa:

  • Che nome intendo dare al sito web che voglio costruire?
  • Il nome scelto è originale, non copiato, libero?
  • La lunghezza del nome è idonea all’argomento che voglio proporre? – Un nome lungo è difficile da ricordare, uno breve è difficile da acquistare perché molti domini sono già registrati
  • Esiste già un dominio associato a quel nome?

Ovviamente chi ricorrerà a nomi molto lunghi e strani avrà più possibilità di verificare che quel nome è disponibile all’acquisto anche se i nomi sintetici e come posso dire “cool” sono molto più apprezzati dagli utenti che visitano il sito.

NoIP

Potete verificare la disponibilità del dominio che volete registrare sulla maggior parte dei siti che consentono di registrare domini, ma se volete provare qualcosa di molto semplice potete andare su No-Ip.

Optare per domini personalizzati oggi standardizzati.

Nell’eventualità che desideriate qualcosa di più particolare potete optare per quei domini personalizzati che sono pre-registarti dai grandi provider e che non sono costosi come domini inventati sul momento.

Personalmente sono un po’ scettico riguardo ai domini di questo tipo perché è vero che sono molto più interessanti dei noiosissimi standard .com, .it ecc, ma sono anche meno conosciuti all’utente che dovrà visitare il vostro sito. Quanti di voi hanno visto siti con un dominio .cinema, .game, .camera? Pochi immagino.

L’obbiettivo deve essere quello di garantire accessibilità ai vostri utenti e rendere ogni accesso immediato e prevedibile, lavorate per i vostri utenti, immedesimatevi in una persona che cerca l’immediatezza.

Con questo non intendo considerare domini personalizzati la piaga dei siti web, anzi, l’idea che essi vogliono introdurre è interessante ed innovativa, forse troppo, per molti utenti.

Quale servizio scegliere?

I provider di domini web sono tanti, tantissimi. Con la rapida crescita di internet, sempre più aziende hanno trovato in questi servizi un valore incredibile, basti pensare che tutti i siti web esistenti si appoggiano su un dominio registrato (grandi marchi a parte).

Tra le innumerevoli scelte vi daremo solo un’idea di fondo di quello che dovete pretendere da un provider. Trovarsi a dover trasferire un dominio da un gestore all’altro può essere scocciante, a maggior ragione se a questo si aggiungono i tempi per ottenere l’autorizzazione di trasferimento (tre settimane abbondanti).

Prima di tutto, la vostra idea è quello da cui dovete prendere spunto. Non adattate un’idea geniale ai servizi che trovate sul web, pretendete invece che il servizio si adatti alle vostre necessità.

Se avete scelto un servizio hosting (un gestore che offre sia il dominio per il sito che la piattaforma per ospitarlo) allora potete stare tranquilli in quanto vi basterà registrare il dominio presso il gestore per beneficiare di tutti i servizi che esso offre e permettere di ottimizzare il tutto per non avere problemi riguardanti i server DNS, l’aggiornamento dell’IP e altre faccende che per adesso non trattiamo.

Se invece seguite la nostra guida ed avete costruito il vostro server dedicato appoggiato sulla vostra piattaforma, beh vi faccio i miei complimenti. È vero la procedura è più lunga ma il risultato è migliore oltre che più appagante.

In caso di server dedicato, il dominio va acquistato presso un provider oserei dire più “artigianale” e di questi se ne trovano a valanghe, ma solo alcuni sono quelli giusti.

Poco tempo fa ho registrato un nuovo dominio (per un progetto top secret ? almeno per ora) e ho deciso di cambiare provider per provare qualcosa di diverso dal solito.

Mi sono affidato a Dyn, un gestore che è affidabile ma decisamente troppo arretrato. Scrivo questo perché l’interfaccia di gestione del dominio è troppo disordinata, non c’è una logica di fondo e in questa confusione i tempi di sviluppo di questi progetti si allungano ulteriormente mentre invece quello che cerchiamo è qualcosa di immediato.

Non sopportando l’inconveniente ho deciso di ritornare al mio vecchio provider che non mi aveva mai deluso (NoIp), ma devo dire che non mi sarei mai aspettato che un trasferimento avrebbe potuto richiedere così tanto tempo oltre che un dispendio di denaro supplementare (per spostare un dominio dovete acquistarlo nuovamente e richiedere il trasferimento). Sono passate ben 4 settimane dalla richiesta di trasferimento quando ho deciso di ricontattare entrambi i gestori per chiedere spiegazioni (ero un po’ irritato lo ammetto).

Alla fine il trasferimento è stato completato e sono riuscito ad utilizzare il mio dominio come avevo in mente di fare.

L’esperienza con questi gestori è confinata a Dyn e a NoIp anche se posso dare qualche indicazione utile per aiutarvi a non incappare in problemi simili.

  • Prima di scegliere il provider leggete forum, review e confrontate i prezzi con altri gestori
  • I provider più famosi sono solitamente i più affidabili
  • Diffidate di chi promette sconti imperdibili, il servizio è altrettanto scadente
  • Chiedete informazioni direttamente al gestore in caso di domande prima di effettuare l’acquisto
  • Controllate che i servizi offerti, server mail integrato, indirizzo IP dinamico e valutate i DNS

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Se la soluzione che cercate vi serve per far funzionare il vostro sito web su un server dedicato e casalingo allora controllate che il dominio supporti indirizzi IP dinamici (ovvero che cambiano) questo perché se decidete di hostare il vostro servizio in casa vostra, a meno che la vostra connessione non sia aziendale, l’indirizzo IP pubblico cambierà ogni volta che il modem verrà riavviato e di conseguenza le comunicazioni server <-> dominio verranno interrotte.

Ulteriori informazioni nella nostra guida: Costruiamo il nostro primo Web server. Parte 1, funzionamento e materiale

Diversi servizi come NoIp sono molto comodi, perché consentono di aggiornare l’indirizzo IP tramite uno script che viene eseguito sul server che ospita il sito. In pratica questo script (ce ne sono diversi, DDclient è il più utilizzato) si connette con il provider ogni x minuti e comunica il nuovo indirizzo IP (se è cambiato) altrimenti tutto questo andrà fatto manualmente.

Alcuni provider, quelli molto famosi, hanno fatto accordi con i produttori di modem per inserire questo script direttamente all’interno del modem e questo vi semplifica decisamente la gestione di tutto il sistema. Il modem si riavvia e comunica al provider il nuovo IP.

Dopo aver acquistato il dominio o mentre lo acquistate potreste decidere di nascondere le informazioni di chi ha registrato il nome presso il provider. Infatti nel momento della registrazione vi verrà richiesto di inserire diversi dati, compresi quelli abbastanza personali (indirizzi ecc) e potreste esitare un po’ prima di fornirli.

Se l’intenzione è quella di difendere la vostra privacy (state comunque aprendo un servizio visibile in tutto il mondo) potete acquistare la secret registration ovvero un pacchetto aggiuntivo che nasconde tutti i vostri dati e li mantiene al sicuro.

La nostra guida termina qui, anche questa volta spero di essere riuscito a chiarirvi un po’ le idee riguardo questo ecosistema ma ovviamente dire proprio tutto non è possibile, l’unica cosa che potete fare è provare e sperimentare.

Avete trovato il vostro dominio?