Nell’era della tecnologia le ricerche ed i continui esperimenti procedono con passi da giganti, si moltiplicano in più campi e uno dei problemi al quale non si è mai tenuto testa è quello della durata delle batterie al Litio dei dispositivi mobili. Al Rensselaer Polytechnic Institute un professore ha elaborato due nanomateriali in grado di risolvere il problema più grande legato alle batterie agli ioni di litio. Con questi nanomateriali la batteria risente meno dello stress fisico alla quale è sottoposta ed è anche in grado di poter contenere un maggior quantitativo di energia da convertire ovviamente in mAh utili a mantenere la carica del dispositivo. Lo stress di cui si parla è un concetto che riguarda il nesso tra l’espansione di volume della batteria in fase di carica, perché gli ioni di litio si diffondono nell’anodo, e la riduzione di capacità ciclo dopo ciclo che ovviamente è danneggia la batteria durante le fasi di carica e scarica.
Questi nanomateriali studiati e sviluppati, in fase di ricarica, diminuiscono i danni dovuti dalla espansione e contrazione della batteria. Con un nuovo anodo derivato dall’ossido di cobalto con nanosfere si ottiene una minore degradazione dell’avvenire delle reazioni. Il tutto porterebbe giovamento anche alla ricarica, riducendone i tempi, e alla capacità contenitiva della batteria stessa permettendo di includere un maggiore amperaggio per un autonomia più duratura. Speriamo che le prime applicazioni ed i primi test abbiano inizio definitivamente, cosicchè non dovremo più preoccuparci di arrivare a fine giornata con la batteria.